Domani, cioè in realtà fra poche ore parto per Napoli, quindi...per non lasciarvi senza capitolo, ve lo posto. Mi raccomando, buona lettura....e non vi risparmiate nei commenti....attive e sclerate come vostro solito. Un bacione Girls!!
CAPITOLO 2
Me ne sto sul divano in salotto a cambiare continuamente canale. Accanto a me mio fratello è spaparanzato sulla poltrona, intento a sorseggiare un bicchiere di cocacola, in attesa di andarsi a cambiare per uscire con Giulia. L’ho sentito prima mettersi d’accordo con la ragazza infatti per vedersi finalmente dopo tutto questo tempo. In fondo sono carini quei due assieme. Torno con la mente alla tv, ma non c’è nulla di interessante. Mi alzo svogliatamente, avvicinandomi alla finestra che da sul giardino. Scosto la tenda e getto un’occhiata fuori, non c’è nessuna ragazza, sono andate tutte via più di un’ora fa, dopo che le abbiamo salutate e siamo rientrati in casa.
Mi ha reso felice vederle ancora qui sotto appostate, segno che non si sono dimenticate di noi. Nel frattempo, mio fratello mi passa dietro, salutandomi con uno dei suoi soliti mugugni, lasciando definitivamente il nostro appartamento.
Lascio cadere la tenda sul vetro, tornando poi a sedermi sul divano, mentre con lo sguardo fisso lo schermo della televisione spenta. Non è che abbia voglia di fare molto, l'unica cosa...è chiamare Gaia. Insomma, mi sembra anche il minimo nei suoi confronti.
Sposto con un cenno il ciuffo davanti ai miei occhi, estraendo il telefonino dalla tasca dei pantaloni componendo il suo numero. La sua voce, è piena di entusiasmo, sintomo che aveva voglia di sentirmi.
Così in poco tempo la invito a raggiungermi, dato che sono stanco e non ho voglia di mettere i piedi fuori casa...Lei, come mi aspettavo, accetta di buon grado. Così restiamo d'accordo nel vederci entro una mezz'ora!
Mi rialzo dirigendomi in cucina, dove trovo mia mamma immersa nella lettura di un romanzo giallo. Alza per un attimo gli occhi sorridendomi, e ricambio quel gesto mentre apro il frigorifero per prendere il succo di frutta. Non c’è niente da fare, posso nasconderlo quanto voglio, ma tornare a casa è bello. E’ l’unico luogo in cui sto veramente bene.
Il tempo di svuotare il bicchiere che passa perso in questi pensieri, poi salgo su in camera mia, dopo aver avvisato mia madre che sta per arrivare Gaia. Osservo la mia camera, un po’ sottosopra, la valigia aperta ma ancora da svuotare. Ne estraggo la busta verde poggiandola sulla sedia, poi mi butto sul letto, non ho voglia di riordinare. Prendo il cellulare fra le mani rigirandolo, salto in aria quando comincia a vibrare, ed il display si illumina, dicendomi che è arrivato un nuovo messaggio.
Premo il tasto per leggerlo e in un secondo poche parole appaiono sullo schermo. Nere, definite ed impresse. "Hi Luke, I miss you so much, Kisses J. " Leggo e rileggo quelle parole, poi con un gesto secco, quasi crudele, cancello tutto. Il messaggio, il numero di Jenny ed anche il suo ricordo. Come se niente fosse successo.
Giusto il tempo di posare nuovamente il telefonino sul comodino che qualcuno bussa alla porta. In un secondo vedo il viso dolce di Gaia spuntare dietro lei, nascosta in parte. La invito ad entrare ed accomodarsi sul letto, mentre io, afferro la bustina porgendogliela.
Il suo viso si illumina improvvisamente, so di averla sorpresa con questo piccolo gesto, so che non se lo aspettava minimamente, e mi piace sapere di averla spiazzata. Ogni tanto sono capace anche io di gesti affettuosi. Scarta curiosa il pacchetto, e ne sfila la maglietta che ho acquistato in uno dei pochi momenti liberi che ho avuto dal lavoro. La guarda contenta, dicendo che è bellissima, poi la lascia sul letto, alzandosi e venendomi incontro per abbracciarmi. La stringo a me assaporando il suo profumo dolce, chiudo gli occhi inspirandolo profondamente, lasciandomi inebriare del tutto. Le poso un bacio sulle labbra morbide e Gaia si lascia andare a quel contatto, che attendeva forse da troppo tempo. Adesso che sono qui con lei, che la stringo al mio corpo, mi rendo conto che un po’ mi è mancata. Infondo sto bene con lei. Ci sediamo sul letto, e la ragazza comincia a tartassarmi di domande sull’ultimo periodo che ho trascorso a Londra, su come è andato il viaggio, come è venuto l’album. Il problema è che mi sento davvero stanco, e contrariamente al mio solito, sono di poche parole, per questo è obbligata a porgermi continuamente domande, rispondo quasi come mio fratello, a via di monosillabi.
La guardo per un pò, mentre si aggira per la stanza cercando qualche souvenir di Londra.
"Ma non hai comprato niente altro?" domanda.
"Non ho avuto molto tempo, e la valigia è ancora da disfare...ho comprato soprattutto vestiti..."
Sorride dolcemente appena finisco di pronunciare l'ultima frase, mentre mi stropiccio un pò gli occhi, assonnato. "Ehi, vuoi che vada via? Sei stanco morto..." mi accarezza il viso con la sua mano. "No assolutamente..." affermo, stringendo il suo viso nelle mie mani, baciandola con tutta la passione che possiedo.
“Sei sicuro?” me lo chiede quasi sussurrando, con le labbra che muovendosi sfiorano le mie. E non c’è niente da fare, quel contatto, il respiro caldo mi manda fuori di testa. “Sicuro…” Riprendo a baciarla immergendo la mano tra i suoi capelli scuri e morbidi, lei si avvicina di più a me, e dopo poco, la faccio stendere portandomi su di lei. Il suo respiro comincia a farsi meno regolare, gioca con i miei capelli mentre le mie mani vagano sul suo corpo scoprendo a poco a poco la sua pelle.
Mi approprio del suo collo, e la sento ansimare, scendo più giù e con un gesto secco le sfilo il maglioncino. Gioco con il suo corpo per un pò, fino a farla quasi impazzire. Le sue mani, mi stringono sempre di più quasi spingendomi verso lei. Mi stringe la vita con le gambe. Sbottono anche la mia camicia, lasciando che i nostri corpi aderiscano sempre di più, mentre con una mano, sbottono i suoi jeans, sfilandoglieli completamente.
Il suo corpo quasi completamente nudo davanti ai miei occhi mi fa perdere l’ultimo residuo di lucidità, è questione di pochi minuti e la faccio mia, entrando con decisione dentro di lei. Mi fermo soltanto quando vengo investito da quel piacere estremo e mi abbandono sfinito accanto a lei. Restiamo per qualche minuto in silenzio, stretti, il tempo di riprendere fiato e ci ricomponiamo. Vedo le sue guance arrossate, forse anche per via dell’imbarazzo, casa non era nemmeno vuota. Le lascio un bacio dolce sulla fronte mentre finisce di rivestirsi, interrompendo i suoi movimenti.
Si riveste velocemente, e quando mi lascia un bacio sulle labbra, reprimo un impeto di buttarla nuovamente sul letto e ricominciare tutto. La guardo poi andar via, scendere giù per le scale e arrivata infondo, alza il viso in mia direzione. Le guance ancora arrossate...e nel momento in cui attraversa il salone la vedo abbassare lo sguardo, segno che ha incrociato mia mamma.
Sorrido lievemente, per poi tornare in camera. Mi butto sul letto, prendendo il cellulare tra le mani..."Farò un giro di telefonate..." così compongo vari numeri, risentendo dopo parecchio tempo le voci dei miei più cari amici. Chiamo anche mio cugino, che ovviamente la prima cosa che mi dice è che dobbiamo organizzare un’uscita al solito pub, perché gli manca il compagno di bevute, che logicamente sarei io. Mi racconta qualche passata, le ultime cretinate che ha combinato insieme agli altri del gruppo, e di una tipa che ha puntato sabato scorso: il suo prossimo obiettivo è uscirci almeno una volta. Gli auguro buona fortuna e poco dopo lo saluto. Invio un sms a Gaia per chiederle se è già arrivata a casa, poi decido di lasciare un messaggio su facebook per salutare le ragazze, avvisarle che siamo a casa finalmente e augurare loro la buonanotte. Dopo questo, lascio la stanza per andare in bagno e prepararmi per andare a letto. Non so per quale motivo ma stasera sono seriamente distrutto, e penso che devo riprendermi in fretta altrimenti non ce la farò a ricominciare coi soliti ritmi estenuanti.