{ Oltre l' Impossibile

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'Darkness‚
» Posted on 24/3/2011, 02:01




ehm ehm.... *me tossisce* u.u

CAPITOLO 20


Dopo quel fatidico e tanto atteso bacio, le cose tra me e Luca erano cambiate per il meglio. Finalmente potevo dire di essere la sua ragazza. Finalmente potevo essere felice, e non quella April che, ogni giorno, versava lacrime per amore. E, di questo, ne andavo fiera.
Siamo mano nella mano, a passeggiare per strade poco affollate. Luca non ama troppo mettere in mostra la sua vita privata. E gli do ragione. Anch'io odio essere "la ragazza del cantante". Voglio semplicemente essere la ragazza di Luca, un ragazzo come tanti, un ragazzo che ti fa sentire una vera e propria principessa. In più, sia io che lui, temevamo i commenti poco “simpatici” di alcune fan. Lui non se ne preoccupava tanto, ma io si. Sin da bambina non mi piaceva si parlasse di me. Così decidemmo insieme di farmi restare “nell’oscurità”, dicendo a chiunque ce lo chiedesse, giornalisti inclusi, che Luca era single, ed io ero solo una sua grande amica. Lo so, mentire non era proprio quello che volevo fare, odiavo dire bugie. E vivere un amore così non era quello che ho sempre sognato. Ma Luca era entrato nella mia vita, e dovevo accettare le conseguenze del suo lavoro.
"Sai..." cominciò spezzando il silenzio "...il tuo ex dovrebbe pagarla per quello che ti ha fatto..."
"Luca, capisco che tu sia arrabbiato... ma è acqua passata ormai. Non voglio ritornarci più su questa storia, ok?"
"Lo so, ma comunque ti ha picchiata. Io l'avrei già denunciato da un pezzo..."
"No Luca, niente polizia. Non voglio avere nessuno sulla coscienza, neanche Marco." Inspirai. “ E poi ormai Marco non lo vedo più da quel giorno. Sicuramente ora sarà tornato da Cristina. Lui avrà sicuramente dimenticato tutto a quest’ora.”
" Lui magari l’avrà dimenticato, ma tu no, e nemmeno io.. Ma la decisione è tua..Quindi..Faremo come vuoi tu." conclude, facendo si che il silenzio cada nuovamente tra noi.

Il vibrare del mio telefono mi fece capire che mi era arrivato un sms, è mio padre. Lo leggo.

"Ciao piccola. Come vanno le vacanze? Io ti penso ogni giorno. Ricorda che tra 2 settimane si torna a lavoro! Ti saluto piccola mia. Un bacio."

Come si suol dire, aveva messo il dito nella piaga, anche se involontariamente. Non avevo raccontato nulla a papà riguardo Marco, del fatto che mi aveva picchiata. Lui l'avrebbe pensata come Luca, forse anche peggio. Gli avrebbe staccato la testa a morsi, e poi lo aveva sempre visto come un bravo ragazzo, uno di quelli su cui puoi fare affidamento. E in più, gli era sempre piaciuto. Anche io la pensavo così, eppure, quando mi ha picchiata, non sembrava così tanto bravo ragazzo, e mio padre non gliela avrebbe di certo fatta passare liscia. Era sempre stato molto protettivo nei miei confronti, e non oso immaginare cosa avrebbe potuto fare a Marco. Rabbrividisco all'idea.
"Ehi, chi era?"
"Era papà..." sospiro.
"Và tutto bene?"
"Sì, solo che fra due settimane dovrei tornare a Londra... il lavoro mi aspetta!" esclamo con finto entusiasmo.
"Di già?"
"Eh sì... però... io non vorrei andarmene... voglio stare con te!"
"Amore, anch'io lo vorrei... però anch'io tra poco comincerò il tour, e gli impegni non mi daranno neanche il tempo di respirare."
Divento triste. Non sono abituata a tutta questa lontananza. E soprattutto, ora non ero io l'unica con gli impegni. Lui ne aveva di più, e sicuramente più faticosi.
"Ehi, godiamoci queste settimane che ci restano. Ok? Voglio farti divertire!"
Sorrido.
"Sai, quasi quasi non parto davvero. Non mi fido a lasciarti solo..." affermo con sguardo malizioso.
"E perché?"
"Dopotutto sei un puttaniere... un puttaniere molto affascinante... e le ragazze non sapranno resisterti..."
Lo guardo con aria di sfida.
"Ehi, io ho occhi solo per te, quindi le ragazze possono adulare quanto vogliono. Non mi faranno mai cambiare idea"
Mi spinge dolcemente su un muro.
"Mh, parola di scout?" gli dico alzando la mano sinistra.
Mi sorride e la afferra con la sua, avvicinando il suo viso al mio. Le sue labbra morbide e calde a contatto con le mie mi provocano un brivido. Mi lascio andare a quel bacio, pregando perchè non finisca mai.
Due settimane sarebbero passante in fretta, forse anche troppo, e non nascondo che un po’ di paura a lasciare Luca da solo c’era. Ero sempre stata molto gelosa con ciò che era mio, ma qualcosa nelle parole di Luca mi dava fiducia. Sapevo che, nonostante tutto, nonostante la sua nomina, non avrebbe fatto nulla.
 
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