Un ospite speciale per il concerto conclusivo del tour estivo. I Sonohra hanno fissato al Teatro Romano il 1° settembre come data ultima della tournée che li ha visti portare in tutta Italia le canzoni del loro nuovo album, La storia parte da qui. L'ospite sarà Hevia, il musicista spagnolo, di recente al Verona Folk, abile suonatore della gaita delle Asturie. È il suono lirico e ispido che si può ascoltare nel singolo dei fratelli Fainello, Si chiama Libertà.
Luca e Diego, come è iniziata la collaborazione con Hevia?Quasi per caso. Si chiama Libertà è un brano folk e il riff lo abbiamo pensato suonato da una cornamusa ma mai avremmo pensato di arrivare ad Hevia. Siamo riusciti a metterci in contatto con il suo staff , gli abbiamo mandato il brano e a lui è piaciuto molto. Sì, sembra una cosa semplice, e in fondo lo è stata. È nata così una collaborazione originale. E per noi.
E il relativo video, girato con Hevia tra i sassi di Matera, che esperienza è stata? Indimenticabile. Lui ci ha messo subito a nostro agio; è una persona estremamente alla mano. E il luogo è davvero spettacolare. Quando abbiamo terminato le riprese, si è messo a improvvisare con il suo strumento, la gaita, e lì abbiamo potuto sentire che musicista eccezionale è.
Suonerete con lui al Teatro Romano ma eravate insieme alla Festa delle Testimonianze per il Family Day 2012, a Milano, sullo stesso palco che ha ospitato il Papa. Quali sono state le motivazioni della vostra presenza lì?Probabilmente la nostra semplicità, e il fatto che siamo fratelli, fattore inerente al tema della manifestazione. E che i risultati che abbiamo ottenuto in questi anni sono arrivati solo ed esclusivamente per la passione verso la musica. Crediamo sia un buon esempio per i più giovani, no?
Per il concerto di Verona, potete anticiparci qualcosa?Per noi è il concerto più importante della nostra estate. Ci saranno i ballerini della RBR Dance Company e altre sorprese, che preferiamo non svelare (magari ci sarà pure il rapper Michael Adrian da Los Angeles, ndr). Diciamo che, oltre alle canzoni tratte dai nostri tre album, eseguiremo Deeper underground dei Jamiroquai, su cui facciamo le presentazioni, e poi Cochise degli Audioslave.
E le prevendite come vanno?Bene. E non è scontato, in questo momento di crisi. Anche perché nessuno è profeta in patria e noi ne siamo un esempio. Per dire, la maggior parte del pubblico al Romano verrà da fuori Verona.
Molte ragazze vengono apposta a Palazzina, la frazione dove vivete, per vedervi, giusto? Anche pochi minuti fa è passato un gruppetto di vostre fan che abitano in centro Italia...Sì, sanno quando non abbiamo impegni fuori città e passano a salutarci. Nei giorni più caldi stanno ore fuori da casa nostra per vederci. E nostra madre le accoglie e dà loro da bere. Beh, possiamo dire che abbiamo incrementato il turismo a Palazzina.
Giulio BrusatiFonte
