The night is bright and ours tonight

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.Rose
» Posted on 30/9/2012, 17:38




Dopo un'infinità di tempo che non postavo qualcosa di mio qui, eccomi con una one shot, forse un pò troppo lunga, ma scusatemi!
Questa è per il contest "Questo viaggio sopra le città si chiama libertà" spero vi piaccia, dopo tutto questo tempo che non leggevate nulla di mio, vediamo un pò cos'è successo.
Buona lettura!


The night is bright and ours tonight.


Sabato 1 settembre, ore 08.35, un treno pieno di passeggeri pronti a tornare a casa dopo le loro vacanze estive, tranne una ragazza che seduta al suo posto ha lo sguardo rivolto fuori dal finestrino immersa in chissà quali pensieri.
Asia ha 23 anni e ha basato la sua intera estate aspettando quel giorno, quel piccolo viaggio che l’avrebbe portata alla realizzazione di un sogno, guarda fuori, ma quello che vede non rispecchia la realtà.. sta già immaginando cosa accadrà quella sera, com’è solita fare ormai da tre mesi, sospira e dominata dall’ansia scuote la testa, per schiarirsi i pensieri. Mancano poche ore e si troverà e camminare in quella città che la attira tanto, poche ore e sarà sotto un palco, nel luogo in cui maggiormente riesce ad essere se stessa, libera da ogni preoccupazione, libera dalla timidezza, libera dai problemi, libera in un mondo magico.
Le ore passano e mentre controlla ancora una volta l’orologio si sono fatte le 2, tra poco il treno avrebbe annunciato l’arrivo alla stazione di Verona, apre la borsa e, forse per la centesima volta da quando è partita, controlla se il biglietto è ancora lì, messo con cura in una bustina bianca, lo prende, lo guarda con attenzione e sorride incredula, non può ancora capacitarsi che sia tutto vero.
Ha tra le mani qualcosa di davvero importante.. per molti può sembrare un banale pezzo di carta, ma per lei è il motore e la fonte dei sorrisi, degli occhi lucidi e del cuore palpitante che ha ormai da giorni.
Vivere quei giorni è magnifico, quando il tempo sembra non passare mai, ma poi invece i giorni scorrono, e ogni volta che ti accorgi che un giorno è passato, ti rendi conto che manca sempre meno e che quel sogno si sta avvicinando.
Quel biglietto è l'accesso ad un mondo parallelo, l'ingresso ad una sera che resterà nel cuore e nella memoria di molte persone, qualcosa che segnerà Asia.
Quel biglietto.. le darà l’occasione di vivere un sogno indimenticabile.

Finalmente il treno si fermò e lei poté scendere alla scoperta di quella città, dopo qualche ora si accorse di essere stata stregata da tutta quella bellezza, continuò a scattare foto ovunque, una sua passione, e con lo zaino in spalla decise di dirigersi nel luogo dove sarebbe avvenuto il concerto. Continuò a camminare fin quando si ritrovò lungo il corso dell’Adige e lo vide in lontananza: il Teatro Romano, più si avvicinava e più sentiva che i ragazzi stavano già provando, piccoli brividi di emozione già l’attraversarono e avanzò il passo per arrivare il più presto possibile.
Eccolo lì, di fronte ai suoi occhi il luogo dell’evento.
Non fece caso a nulla in quel momento, ne alle persone che erano lì ad aspettare, ne alle macchine che stavano arrivando.. non sente nient’altro che la musica.
Dopo qualche ora le prove terminarono, gente che entrava ed usciva, e lei, che si era fermata all’entrata secondaria riservata agli artisti per ascoltare il meglio possibile le prove, vide aprire il cancello al suo fianco.
Eccoli, i ragazzi, dissero di essere un po’ di fretta perché dovevano andare a prepararsi per il concerto, c’era chi scattava foto, chi chiedeva autografi, chi li chiamava , chi faceva domane.. Ad Asia le si è svuotò la testa, non riuscì neanche a prendere la sua reflex e rimase impalata davanti a loro, senza aprire bocca, nulla. Solo un sorriso sul volto e gli occhi sognanti, come se stesse guardando qualcosa di impossibile.
Dispensarono sorrisi a tutti, nonostante ci fosse qualche fan un po’ troppo “agitata” che a momenti dimenticava che ha davanti a se esseri umani e non burattini, anche Diego era di ottimo umore, aveva un sorriso stampato in faccia e non faceva che guardarsi intorno..
Fu un attimo, una frazione di secondo, un’istante soltanto quando si voltò verso Asia e i loro sguardi s’incrociarono, due calamite che si attiravano, la osservava curioso, catturato chissà da quale particolare, ma subito dopo qualcuno lo chiamò e lo riportò sulla terra, scese uno scalino e si sentì un tonfo..
“Maledizione, che figura” le parole rimbombavano nella testa della ragazza, quando si accorse che Diego, era inciampato proprio sullo zaino che lei aveva lasciato a terra, e che quasi le stava per finire addosso.
“Scusa, colpa mia.. ho lasciato lo zaino e.. scusa!” abbassò lo sguardo intimidita e molto imbarazzata, ma lui continuava a osservarla.. c’è qualcosa che l’aveva colpito, non riusciva a capirlo.
Lei alzò di nuovo lo sguardo, un po’ nel panico e lui le sorrise. “Non preoccuparti” e andò via, insieme agli altri.
Quel sorriso le tolse il respiro e le ci vlle qualche minuto prima che rimettesse piede sulla terra, quando lo fece si affrettò ad andare all’entrata principale del Teatro per entrare e prendere posto, finalmente.
Il palco era davanti ai suoi occhi, i posti si riempivano, le persone iniziavano ad acclamare i propri idoli.
Tutti uniti sotto lo stesso angolo di cielo, tutti uniti per una passione, tutti uniti per vivere una serata molto importante.
C’era chi, come Asia, arrivava da molto lontano, gente da ogni parte d’Italia è unita, gente che aveva aspettato mesi e immaginato quel giorno mille e più volte e che non vedeva l’ora di veder salire sul palco quegli artisti.
Salirono sul palco e il cuore di Asia sembrò perdere un battito prima di iniziare a battere freneticamente. Si lasciò andare al suono di quelle note, tirò fuori la parte migliore di se e si scatenò, finalmente si sentiva libera. Le emozioni la invasero, i brividi le percorsero ogni centimetro della pelle e non riuscì a trattenere nulla.. ballava, cantava, saltava al suono di quella musica.
Un concerto è così per lei, la svuota di tutti i problemi, le ansie e le preoccupazioni della vita, accumulate nei mesi precedenti, e sotto a quel palco si riempie di emozioni indescrivibili.
Sapeva che stava vivendo una serata irripetibile, gli occhi le si facevano lucidi e sulle canzoni che riuscirono a toccarla ancora di più non trattenne le lacrime, le lasciò scorrere via, lacrime di pura gioia, di felicità.
Aveva loro e non aveva bisogno del resto del mondo.
La complicità di quei cinque ragazzi sul palco coinvolgeva tutti, la passione che trasmettevano verso la musica mentre suonavano è incredibile, i loro occhi emozionati rispecchiavano quelli del pubblico.
Fu una magia, quell’angolo di cielo era sovrastato da qualcosa di forte che segnò i presenti nel profondo.
Asia lo sapeva, stava vivendo qualcosa che non sarebbe stata capace di spiegare a nessuno, perché non era mai riuscita a far capire quanto fossero importanti quei ragazzi per lei, quanto la loro musica e il loro far parte della sua vita, l’avessero cambiata, fatta diventare più forte, capace di affrontare tutto, di superare ostacoli e problemi con l’aiuto di una canzone, capace di sorridere anche grazie a una piccola notizia. Quei ragazzi hanno fatto tanto per lei, e questa sera si sente avvolta dalle emozioni più intense che si possano provare.

È libera, felice, immersa in un uragano di emozioni.
È meravigliata, incredula, dominata dall’amore per quella musica.
Musica.. libertà.. amore, sono solo 3 delle milioni di parole legate a quel momento.


La musica finì, e si ritrovò sotto al palco a stringere le mani di quegli artisti, lo stesso che dopo qualche minuto fu vuoto. Era tutto finito. L’incantesimo sembrava essere terminato e lei non riusciva a svegliarsi da quel sogno.
Uscì dal Tetro e iniziò a piovere, così aprì l’ombrello e s’incamminò per cercare un posto al coperto per decidere come tornare all’albergo. Era passata la mezzanotte, quando si fermò sotto ad un porticato e cercò di chiamare un taxi, dopo aver posato il telefono aspettò che l’auto arrivasse e la portasse nel luogo in cui avrebbe passato la notte.
Svolgeva le azioni meccanicamente, senza pensarci, senza essere realmente cosciente alla realtà, Asia era ancora sotto a quel palco, anzi, era sicura che un pezzo di se stessa sarebbe rimasto lì. L’eco di quelle canzoni la accompagnavano ancora, mentre aveva ancora gli occhi lucidi e sognanti.
Il tempo trascorreva, ma del taxi neanche l’ombra, stava pensando a cosa fare fino a quando non vide passare un’auto nera e accostarsi al marciapiede dove si trovava lei, sulle prime ebbe un fremito di paura. A quell’ora di certo, non sarebbe stato raccomandabile girovagare da sola in una città che conosceva poco.
Ma quando il finestrino si abbassò, la paura fu cancellata dalla sorpresa, si sarebbe aspettata chiunque in quella vettura tranne chi stava vedendo.
“Ti serve aiuto?” la voce del moro la raggiunse, calda, premurosa e lei si guardò intorno, sicura che non si stesse riferendo a lei, ma quando si accorse di essere veramente la sola in quella strada, rispose confusa.
“A m-me? No, grazie, sto solo aspettando un taxi per tornare in albergo”. Solo in quel momento notò che affianco al Diego era seduto Sem, che li guardava entrambi con la stessa aria confusa di Asia.
“A quest’ora? Credimi, di sabato sera, così tardi e con la pioggia non ne arriverà nemmeno uno, dai sali, ti diamo un passaggio.”
La reazione di Asia fu quasi uguale a quella di Sem e probabilmente ad un terzo passeggero che non riusciva a scorgere nella macchina a causa del buio.
Nell’auto si sentì un “Diego ma cosa diav…?” che fortunatamente non giunse alle orecchie della ragazza.
Gli si strabuzzarono gli occhi, spiazzata da quello che aveva appena detto il moretto.
“Ehm no no, grazie, non preoccuparti, posso arrivarci anche a piedi.” Accennando un piccolo sorriso e alzando gli occhi verso i suoi. Curiosi, la osservano intensamente, quasi come se volesse capire qualcosa di quell’anima che lo aveva colpito dal primo sguardo.
“Insisto, non c’è nessun problema davvero.”
Asia restò ferma per due minuti buoni senza capire cosa fare, doveva salire su quell’auto?
Non voleva sembrare invadente, ne approfittare della situazione, ma poi approfittare di cosa? Era stato lui a offrirle un passaggio, lei se ne stava buona buona ad aspettare il taxi, senza pretendere nulla.
E poi perché si stava facendo tutte quelle paranoie? Lui si era solo fermato ad aiutare un semplice ragazza a notte fonda, dopo aver concluso un concerto.
Ma quello che forse la preoccupava, era il fatto che qualcosa le diceva che Diego, si era ricordato di lei, perché lo sguardo che si erano appena scambiati era lo stesso che gli aveva riservato qualche ora prima, quando a momenti rischiava di caderle addosso. E quindi, non voleva fare la figura della fan che non aspetta altro di un’occasione come quella.
Stava per rifiutare, quando si accorse che nello sguardo del moro coglieva anche qualcosa simile alla speranza e forse qualcos’altro.. fatto sta che accettò ed entrò in macchina.
Affianco a lei c’era Luca, che le sorrise e si presentò, lo stesso fecero gli altri e lei a malapena riuscì a pronunciare il suo nome.
Era così confusa.. non riusciva a mettere a fuoco nessuno dei pensieri e delle domande che le riempivano la testa, quindi decise di mettere da parte tutto e concentrarsi su quello che le stava accadendo, non del tutto convinta che stesse accadendo realmente.
Diego aveva iniziato a guidare, quando Luca le chiese cosa faceva lì da sola, ma mentre stava per rispondere la precedette Diego “Era al concerto” affermò con convinzione, ma poi si accorse del modo in cui l’aveva detto, quasi come la conoscesse da tempo e l’aveva incontrata prima che salisse sul parco e aggiunse “o mi sbaglio?” Luca, lanciò un’occhiata interrogativa verso il fratello, che ovviamente non vide e poi osservò me.
“Si, c’ero anch’io”
“Ma quindi vi conoscete?” gli chiese Sem, Asia non sapeva veramente cosa rispondere, ma per fortuna parlò Diego.
“Mi sembra di averla incrociata prima dello spettacolo, quando siamo usciti per andare a prepararci, e adesso l’ho riconosciuta.”
“E allora, come ti è sembrato?” Diego tornò a concentrarsi alla guida e Luca iniziò a chiederle com’era stato lo spettacolo. Lei rispose complimentandosi, aveva atteso quel momento da anni, e finalmente vedeva un sogno realizzarsi davanti ai suoi occhi, quindi si impegnò per dire quello che pensava realmente. Spiegò ai ragazzi quanto erano stati grandiosi sul palco, e quante emozioni avessero regalato a tutti i presenti, continuando a parlare di quanto erano stati grandiosi, del corpo di ballo, degli arrangiamenti, delle sorprese che avevano riservato solo per quella serata e di quanto tutto questo l’avesse colpita… fino a quando non si accorse che era riuscita a dire tutto quello che a volte si diceva da sola e si prometteva di ripetere davanti a loro un giorno. Ci era riuscita, li aveva ringraziati per tutte le emozioni che le avevano regalate, le aveva spiegato quanto quella passione che emanano sul palco si percepisce quando suonano, quanto quella musica le abbia regalato soprattutto quella sera.
“… davvero, è stata una serata incredibile, grazie…” si fermò, con gli occhi lucidi non pensando di aver detto fin troppo e sentendosi in imbarazzo.
Era sicura che lo sguardo di Diego la stesse osservando dallo specchietto retrovisore.
“Oh ma grazie a te!” Luca riprese a parlare con lei e di tanto in tano anche Sem le faceva qualche domanda, da dove veniva, quanti anni aveva, se studiasse o lavorasse..
“Mi sono laureata da un paio di mesi, e ho appena trovato lavoro in un agenzia qui vicino, se tutto va bene, tra un mese dovrei trasferirmi”
Continuarono a chiacchierare mentre l’auto sfrecciava tra le strade di Verona, poi si accorse che non aveva neanche detto dove si trovasse il suo albergo.
“Senti, noi adesso dovremmo andare a cena con gli altri, ti va di unirti a noi?” finalmente Diego, che in tutto quel tempo era stato in ascoltò, parlò di nuovo.
“Non vorrei disturbare davvero, state già facendo tanto.”
“Dai, vieni con noi, ci farebbe piacere, sempre se ne hai voglia” questa volta fu Luca a parlare, sempre con il suo sorriso stampato sulle labbra.
“Davvero? Non vorrei creare problemi.”
“Ma certo che no. Perfetto, sei dei nostri, tra l’altro non ti avevamo chiesto neanche dove accompagnarti e siamo quasi arrivati al ristorante.”
Dopo due minuti, l’auto si fermò e scesero, Asia seguì i ragazzi nel locale dove gli altri componenti della band e altre persone erano già arrivate a avevano preso posto al tavolo a loro riservato. Le presentarono un po’ di gente e presero posto. Diego era seduto di fronte a lei, che cercava di non fissarlo troppo, ma era impossibile, come faceva ad essere così bello?
Ogni volta che sentivo il suo sguardò su di lei, cercava di spostare la sua concentrazione altrove o ascoltava la conversazione di qualcun altro al suo fianco, i loro sguardi iniziarono ad incrociarsi e mentre mangiavano Diego iniziò a farle diverse domande.
“Hai detto che hai trovato lavoro qui, di cosa ti occupi?”
“Fotografia.. un’agenzia mi ha assunta per fare servizi fotografici”
“Ah quindi sei una fotografa..” la curiosità che aveva visto nei suoi occhi si era accesa ancora di più, mescolata ad un altro stato d’animo che non riusciva a cogliere. “Hai già trovato dove stare?”
“Si, ho preso in affitto un piccolo appartamento vicino al centro, è stato un colpo di fortuna”
“E la città ti piace? È la prima volta che vieni qui?”
Tutta quell’attenzione verso di lei, la faceva sentire stordita, e sostenere lo sguardo di Diego diventava sempre di più un’impresa.
“Ci sono già stata un paio di volte, è bellissima, me ne sono innamorata… perciò ho deciso di trovare lavoro qui.”
E ancora altre domande, altri sguardi, sorrisi.. Per la fine della cena si era creata una strana complciità tra i due.
La notte stava passando troppo velocemente, quando si accorse che erano già le 3 e mezza.
Tutti iniziarono ad alzarsi a salutarsi e anche Luca e Sem si avvicinarono a lei per dirle che andavano via.
“Non tornate con Diego?”
“No no, abbiamo un altro passaggio, comunque è stato davvero un piacere conoscerti, magari ci si vede in giro quando ti trasferisci.
“Certo, piacere mio, grazie mille ancora!” E anche Luca uscì fuori.
Arrossì quando, pochi minuti dopo, Diego le sfiorò il braccio e le parlò.
“Allora, andiamo?”
“Dove?” ormai era talmente sopraffatta dalle emozioni da non riuscire a capire cosa intendesse il ragazzo.
“Sbaglio o dovevo darti un passaggio in albergo?”
“Oh, ma è tardi, posso anche..” stava valutando le opzioni che aveva: chiamare un taxi e aspettare inutilmente, vagare per quelle strade fin quando non fosse sorto il sole per prendere un pullman o tornare a piedi, anche se non sapeva neanche dove si trovasse..
“Non lascio una ragazza indifesa, a notte fonda, girare da sola a vuoto per la città, per di più dopo averti convinta a restare tutta la sera con me.”
Con me, non aveva detto ‘con noi’, ma con me. Ad Asia stava per scoppiare la testa.
Tornarono in macchina e dopo avergli detto il luogo in cui dove alloggiava quella notte, ripartirono.
Il viaggiò fu ancora una volta, colmo dalle domande di Diego, ma accompagnate anche da qualcuna che si lasciava sfuggire Asia. Entrambi si stavano rilassando e chiacchierando normalmente, il tempo sembrò volare e l’auto si fermò nei pressi dell’hotel.
“Beh.. ancora grazie di tutto, è stata davvero una bellissima serata e grazie per avermi accompagnata qui”
“Ovvio che è stata una bellissima serata, a chi capita di incontrare per sbaglio i musicisti della band a cui hai assistito al concerto e andarci a cena eh?”
Entrambi scoppiarono a ridere e la tensione che si stava affievolendo durante il corso della serata tra di lro, sparì del tutto.
“Presuntuoso..” e Asia lo prese in giro.
“Ma se tu he hai detto che è stata una bellissima serata, o non è stato così?” la profondità dei suoi occhi avvolse quelli di lei.
“Si.. e tu, ti sei divertito?” e prima di risponderle le sorrise, incantandola ancora una volta.
“Sono stato benissimo.” E lo disse con un’intensità tale che si sentì avvolta dalla sua voce.
“Bene.. allora, buonanotte Diego” e entrambi non si accorsero che mentre parlavano si erano avvicinati moltissimo, potavano entrambi sentire il respiro dell’altra.
La testa di Asia si svuotò ancora una volta, o forse iniziò a girarle, la vicinanza la mandò in iperventilazione. Quella notte, non avrebbe dormito, anzi, si augurava da ore di sopravvivere a tutte quelle emozioni, ma sembrava sempre più difficile.
Si avvicinò con estrema delicatezza e le posò un bacio sulle labbra. “Buonanotte” Le disse con lo sguardò più dolce che potesse farle e un sorriso sul volto. Asia, rispose al sorriso e scese dall’auto, raggiungendo l’entrata dell’albergo.

La notte fu per entrambi un continuo rivivere delle ore appena trascorse.

Da una parte Diego, sdraiato sul letto di camera sua, era attraversato da un turbinio di emozioni e pensieri.. il pubblico che li acclamava, le emozioni provate sul palco, la musica.. E poi gli occhi di quella ragazza, la sua semplicità nel parlargli, il modo in cui aveva descritto il concerto, come lo aveva incuriosito, la voglia di conoscerla sempre di più, lo affascinava lo sguardo che rivolgeva a ciò che la circondava, quello che rivolgeva a lui, la luce che aveva negli occhi, come si esprimeva.. La sua risata, il contatto con le sue labbra..
Sembrava assurdo che quella ragazza che conosceva da poche ore lo avesse preso in quel modo, ma non faceva altro che pensarci e ripensarci.. non sopportava il pensiero di non poterla rivedere.

Dall’altra parte Asia, nella camera d’albergo, anche lei immersa in una miriade di momenti che erano già diventati ricordi e le emozioni che le attraversavano il corpo come se le stesse vivendo in quell’istante tutte insieme. Quella serata non avrebbe potuto dimenticarla mai, anche solo se si fosse conclusa con il concerto. Ma adesso? La musica di quei ragazzi, ancora una volta le avevano dato qualcosa di unico, e non riusciva a non pensare a ciò che fosse accaduto troppo, il fatto che Diego l’avesse riconosciuta e si fosse fermato per darle un passaggio, lo sguardo che le aveva riservato per tutta la sera, la curiosità con la quale le aveva rivolto tutte quelle domande, il modo in cui l’ascoltava senza stancarsi, la dolcezza con la quale si rivolgeva a lei, la sincerità con cui le parlava, senza trattenersi dal fatto che l’avesse appena conosciuta, l’atmosfera che li aveva avvolti in macchina, quel bacio..

La sveglia suono, forse troppo presto, visto che Asia era rimasta fino all’alba a rigirarsi nel letto meravigliata da ciò che era accaduto. Si alzò, andò a farsi una doccia e poco dopo aver preparato lo zaino, controllando di non aver dimenticato niente nella stanza, scese giù a fare colazione.
Si avvicinò al bar sovrappensiero e ordinò un cappuccino, mentre aspettava si guardò in torno, e alla sua destra scorse una figura familiare che beveva un caffè, un istante dopo si girò verso di lei e si avvicinò.
Vederlo le scatenò una reazione che non si sarebbe mai aspettata, molto diversa da ciò che si sarebbe aspettata, sentiva addirittura una strana gioia invaderla.
“Buongiorno, dormito bene?” e accompagnò la frase da uno dei suoi stupendi sorrisi.
“Dormito poco, più che altro” si pentì subito della risposta, cosa gli avrebbe detto se le avrebbe chiesto il motivo di quella notte insonne?
Ma sembrò leggerla nel pensiero, perché non gli fece la domanda che temeva. “Uhm, anche io..”
“Che ci fai qui?” e in quel momento la barista le portò il suo cappuccino, che cominciò a bere.
“Faccio colazione, come te” la riposta la fece ridere teneramente, e lo sguardo di lui si perse in quella risata.
“Ma dai? Non l’avrei mai detto” e questa volta sorrise lui.
Finì il cappuccino, prese lo zaino e si avviò verso l’uscita.
“Riparti oggi?”
“Si.. ho il treno tra poche ore..” E colse una nota triste, nell’espressione di lui.
“Allora dobbiamo muoverci..”
“Per cosa?” cos’altro le avrebbe riservato la vita? O meglio, quel ragazzo?
“Ti rimangono solo poche ore per visitare la città, sono sicura che non hai mai visto un posto.”
“Cos’è, devo preoccuparmi? Un ragazzo che mi conosce da poche ore viene a rapirmi per portarmi chissà dove e farmi pezzi.. “ e finse di avere paura.
Rise di nuovo, più forte e anche lei insieme a lui, come facevano ad essere così naturali e in sintonia pur essendosi conosciuti da meno di 24 ore?
Salirono in macchina e la portò in un posto incantevole. Salirono sulla parte più alta della città, parcheggiarono l’auto ed entrarono in un parco. C’era verde ovunque e in alcuni punti, si poteva vedere il panorama di tutta Verona.
“E’ stupendo qui”
“Si, ci vengo spesso, quando devo riflettere o voglio starmene a suonare da solo”
Leo re insieme volarono, parlando di tutto, scherzando, prendendosi in giro.. stavano così bene e così a loro agio l’uno con l’altra che non si accorsero che era già ora di andare. Se avessero potuto sentire i pensieri dell’altro, si sarebbero sorpresi scoprendo che entrambi stavano provando le stesse identiche cose.
Attratti da chissà quale forza, le loro labbra si sfiorarono di nuovo, e una sensazione incredibile li invase.
Si allontanarono appena, guardandosi negli occhi e Asia gli fece una domanda.
“Allora, che ci fai qui?”
“Che ci faccio qui?” questa volta era il Diego che sembrava essere confuso dalle parole di lei.
“Si, perché ti trovavi all’albergo così presto, quando avresti potuto dormire fino a tardi?”
“Mio fratello mi ha buttato giù dal letto sai” Risero entrambi, ma la risposta non la convinse.
“Mmh.. non credo si sarebbe permesso se avesse voluto sopravvivere un altro giorno”
“In effetti hai ragione..” la sua voce diventò improvvisamente ancora più dolce e intensa.
“Mi chiedevo.. se.. se fossi riuscito a convincerti.” E abbassò lo sguardo, mordendosi il labbro.
“A convincermi di cosa?”
“Di trasferirti qui, prima della data che avevi deciso..”
Asia credeva di essere diventata matta, iniziò a chiedersi se in quel cappuccino non ci fosse dell’alcool. Cosa significava quella frase?
“Davvero? Cioè.. come? Perché? In che senso?” non riusciva a formulare una frase sensata.
“Un mese intero.. mi mancheresti.” Alzo di nuovo lo sguardo verso il suo, occhi negli occhi, quasi volesse trasmettergli tutto quello che stava provando in quel momento.
E Asia non poteva credere a quelle parole, ma sapeva la risposta che gli avrebbe dato, era una svolta nella sua vita che stava arrivando prima del previsto, ma era felice. Si lasciava guidare dalle emozioni, non l’avrebbero delusa.
“Potrei farci un pensiero sai, dopo però potresti incontrarmi spesso..”
Non servirono altre parole, i loro occhi emozionati non si staccavano un attimo e le loro labbra si incontrarono un’altra volta, e si sciolsero in un bacio che segnò una promessa segreta tra i due. Un nuovo inizio.
 
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;erase`
» Posted on 30/9/2012, 19:57




Ok,ok.
Devo riprendermi.

Dammi cinque secondi.
Ok, ci sono!!
Chettaaaa che ritorno in grande stileeeeee!!!
Questa shot è un miscuglio perfetto tra le emozioni che hai provato tu il 1 settembre e la fantasia. Un miscuglio ben amalgamato devo dire.
Mi piace come hai descritto il rapporto tra Asia e Diego, mi piace la semplicità che c'è tra i due e allo stesso tempo l'elettricità che si viene a creare.
Mi piace la parte iniziale, dove hai descritto alla perfezione le emozioni che si provano andando ad un concerto di questi ragazzi.

Non leggevo qualcosa di tuo da tanto tempo e non posso fare a meno di notare quanto tu sia migliorata, il tuo stile è più maturo e deciso.
Veramente una bellisma shot, complimenti!!
 
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.Rose
» Posted on 30/9/2012, 21:21




Chetta! Non sai quanto sono stata felice di leggere il tuo commento.
L'intento era proprio quello di dividere e far combaciare allo stesso tempo la storia in due parti.
L'essere fan e le emozioni provate al concerto, e la relazione che nasce tra Asia e Diego. Ho cercato di far notare come il rapporto fan-artista si trasformasse fino a diventare un rapporto tra due persone normali.
E sono contenta che tutto questo sia riuscito a venir fuori!
Grazie mille! Davvero!

CITAZIONE
Non leggevo qualcosa di tuo da tanto tempo e non posso fare a meno di notare quanto tu sia migliorata, il tuo stile è più maturo e deciso.
Veramente una bellisma shot, complimenti!!

Grazie Chetta!!!!!
 
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•Moonrise¸¸
» Posted on 1/10/2012, 11:55




Tu, capa mia, non hai idea di cosa hai fatto scrivendo questa shot.
Non riesco a spiegare, ma credimi, mai, dico mai, una storia l'ho sentita dentro così tanto.
Leggevo, e mi sembrava di essere Asia, e boh. Sarà pure che sono reduce da un concerto, sarà che quello che proviamo è simile un pò per tutte noi, non lo so, ma, sembrava che fosse tutto vero. Mi hai lasciata senza fiato!
Sono felice dell'idea che abbiamo avuto, non si è iscritto nessuno a parte te al contest, e non importa proprio perchè, è venuto fuori questo, sei tornata, con una magia indescrivibile!
Che devo dirti?
B R A V A.
 
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.Rose
» Posted on 1/10/2012, 17:24




Capa, ciò che hai detto è stupendo lo sai?
"Non riesco a spiegare, ma credimi, mai, dico mai, una storia l'ho sentita dentro così tanto." non sai cosa voglia dire per me leggere una cosa del genere. Ho voluto scriverla, al di là del contest, per imprimere le mie emozioni in un modo diverso ed ecco cosa è venuto fuori. Siamo unite da quelle emozioni che proviamo sotto a un palco e questo ci rende tutte un pò simili, legate.. Mi ha fatto sognare scrivere questa storia, avrei potuto fare di meglio, ma in alcuni punti ho scritto di getto, senza pensarci troppo.
Grazie mille, grazie grazie grazie!


Grazie ragazze (':
 
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•Moonrise¸¸
» Posted on 1/10/2012, 17:38




Di meglio??Ma se è già una perla?
E' perfetta così!!!!
Grazie a te!!!<3
 
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5 replies since 30/9/2012, 17:38   83 views
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